Cose che vorrei dire alle clienti… ma non posso (almeno non sempre 😅)

care clienti mie se leggete questo articolo non vi offendete e solo un qualcosa per ridere, invece se sei un onicotecnica beh confermerai tutti annuendo e sai di cosa parlo ;)

DesyDreamNails

10/21/20259 min read

Sono le 10 del mattino, la cliente entra con quella faccia che ormai riconosco a chilometri di distanza.

Sorriso dolce, aria rilassata, telefono in mano con screenshot di unghie perfette.

"Buongiorno! Allora, vorrei queste... ma più corte.

E magari con un altro colore.

Anzi no, facciamo nude.

Ma con brillantini.

Però sobrie, eh!"

Ed è qui che parte nella mia testa quel film che tutte noi onicotecniche conosciamo bene: la lista infinita di cose che vorremmo dire ma che, professionalmente parlando, dobbiamo tradurre in un sorriso comprensivo e un

"certo, vediamo cosa possiamo fare!"

Ecco, oggi facciamo un patto.

Mettiamo da parte la diplomazia del mestiere e raccontiamo quelle verità che ogni tanto ci fanno venire voglia di appendere un cartello in salone: "Dite pure tutto, tanto poi facciamo come diciamo noi"

(spoiler: con amore, sempre con amore).

"No, il semipermanente non è immortale (e nemmeno tu sei Wonder Woman)"

Partiamo dalla grande classica:

"Ma come mai si è staccato dopo due settimane? L'altra volta mi è durato un mese!"

Tesoro, possiamo parlare? Il semipermanente è fantastico, rivoluzionario, bellissimo.

Ma non è magia nera sigillata con un incantesimo.

È chimica.

Una chimica meravigliosa che però deve fare i conti con la tua biologia, le tue abitudini e, diciamocelo, con il fatto che hai passato il weekend a smontare mobili Ikea senza guanti.

Le tue unghie crescono, l'olio naturale della pelle lavora per far staccare qualsiasi cosa ci metti sopra (è il suo lavoro, benedetto lui), e se fai la casalinga disperata con candeggina e detersivi come se non ci fosse un domani, beh...

io posso essere brava, ma non sono una strega.

E poi c'è quella frase magica: "Tanto a me durano poco, ho le unghie particolari."

No amore, non hai le unghie particolari.

Hai le unghie come tutti gli altri esseri umani del pianeta Terra.

Forse è che le tratti come cacciaviti, aprilattine e gratta-e-vinci quando sei in coda al supermercato.

Lo so, lo vedo dai segni.

Non ti giudico (quasi), ma chiamiamole col loro nome: abitudini, non genetica.

"Il colore perfetto non si sceglie in 0,3 secondi"

Questa è un'altra perla: la cliente arriva, si siede, io preparo tutto con la cura di un chirurgo prima di un'operazione, e lei: "Mmmh, non so... fammi vedere i colori."

Le mostro la palette.

Sono tipo centoquaranta colori.

Lei ne guarda tre.

"Quel rosa... no, troppo rosa. Quel nude... troppo nude.

Quel bordeaux... troppo scuro."

Facciamo così: ci mettiamo d'accordo che scegliere un colore per le unghie è come scegliere il partner giusto.

Serve tempo, riflessione, bisogna vederlo in diverse situazioni di luce.

Non puoi decidere in tre secondi e poi, quando ce l'hai addosso, dire "ma non era più chiaro?"

E no, non posso "metterti un nude ma più colorato".

Tesoro, quello si chiama rosa o beige, non "nude colorato".

Il nude è nude.

È nel nome.

È la sua identità.

Non possiamo fargli una crisi esistenziale solo perché non sai cosa vuoi.

Il punto è questo: io sono qui per consigliarti, ma ho bisogno che tu ti fidi un minimo.

Se hai la pelle olivastra e mi chiedi un nude pesca, io so già che sembrerai appena uscita da un episodio di Grey's Anatomy (non quello romantico, quello in sala operatoria).

Ascoltami.

Ho studiato teoria del colore, conosco i sottotoni, ho fatto diecimila mani.

Fidati.

"Le unghie di Pinterest non vivono nel mondo reale"

Parliamoci chiaro: io amo Pinterest come la prossima onicotecnica.

Ma dobbiamo avere una conversazione seria su cosa sia fattibile e cosa sia Photoshop + venti ore di lavoro + unghie finte da shooting fotografico.

Mi mostri una foto con unghie lunghe 5 centimetri, forma stiletto perfetta, nail art tridimensionale che sembra un presepe napoletano, e mi dici: "Uguale uguale, ma più semplice."

Amore, quella nail art ha richiesto otto ore di lavoro, tre onicotecniche e zero possibilità di vita reale.

Tu mi hai detto che devi lavorare al computer, andare in palestra e vivere come un essere umano normale.

Non posso darti unghie che richiedono un assistente personale e una teca di vetro.

E poi c'è la questione lunghezza. "Le voglio lunghissime, ma che non si vedano troppo."

Questa è la mia preferita.

È come dire "voglio una Ferrari, ma che consumi come una Panda e parcheggi in un posto moto".

Le leggi della fisica, gente.

Esistono anche per le unghie.

Se hai le unghie che mangi da vent'anni, non posso fare miracoli in un'ora.

Posso allungarle, sì, ma servirà struttura, tempo, e soprattutto tu dovrai imparare a NON usarle come strumento multiuso.

Le unghie sono un accessorio, non un coltellino svizzero.

"Il prezzo è giusto (e no, non lo dico perché sono avida)"

Ah, il momento del pagamento.

Quello sguardo quando dico il totale. "Ahhh, ma la mia amica le paga 10 euro..."

Tesoro, la tua amica o va da qualcuno che lavora in cantina con prodotti comprati al mercatino, oppure mente spudoratamente.

Oppure, terza opzione, si fa fare uno smalto classico e te lo spaccia per ricostruzione gel.

Io uso prodotti certificati, ho fatto corsi di formazione, le lampade professionali, le frese sterili, i disinfettanti, la parrucchiera (ah no, quella sono io che pago la mia collega ;)

Ho studiato, mi aggiorno continuamente, e soprattutto, sto due ore con le tue unghie tra le mani, concentrata come un monaco tibetano in meditazione.

Quando paghi il servizio, non paghi solo il gel e i dieci minuti di lime.

Paghi l'esperienza, la professionalità, la sicurezza che non te ne vai con un fungo sotto l'unghia perché ho sterilizzato tutto come si deve.

E sì, lo so che al supermercato vendono i kit "fai da te".

Ma sai anche che poi arrivi da me con le unghie verdi a chiedermi di salvarti la situazione, vero? Ecco, quello è un servizio extra.

Con supplemento di terapia d'urto.

"No, non posso leggere nel pensiero (anche se a volte ci provo)"

"Fammi qualcosa di carino."

Ok, perfetto.

Adoro le sfide impossibili.

"Carino" per te cosa significa? Perché per qualcuna carino è un micropois discreto, per altre è Carnevale di Rio su ogni singola unghia.

Ho bisogno di indicazioni, ragazze.

Non dico un progetto ingegneristico con autocad, ma almeno un'idea vaga.

Ti piacciono i brillantini? I disegni? I colori accesi o tenui? Hai uno stile minimalista o massimalista?

Quando mi dici "come ti pare, basta che stia bene", io entro in crisi.

Perché poi, inevitabilmente, quando finisco, arriva quella faccia.

Quella faccia che dice "non è proprio come lo immaginavo" ma che tu non vuoi dire ad alta voce per educazione.

E allora facciamo un gioco: tu provi a darmi qualche coordinata (anche emotiva, tipo "mi sento romantica", "voglio sentirmi potente", "devo andare a un matrimonio"), e io userò la mia esperienza per guidarti.

Deal?

"Le tue unghie hanno una storia, e la vedo tutta"

Ecco una cosa che forse non sai: quando ti siedi davanti a me, io vedo tutto.

E con tutto intendo tutto.

Vedo se sei stressata (le unghie mangiate non mentono mai).

Vedo se hai cambiato detersivo (quella dermatite periungueale parla chiaro).

Vedo se hai tolto il semipermanente con i denti (e quella è una visione che ancora mi fa svegliare di notte).

Non ti giudico, ma vorrei che capissi una cosa: le tue unghie sono lo specchio della tua salute e delle tue abitudini.

Quando mi racconti che "si spezzano sempre", io guardo le tue cuticole secche, le unghie sottili, la pelle disidratata, e capisco che il problema non è il gel, sei tu che dimentichi di esistere tra una manicure e l'altra.

Le unghie hanno bisogno di cure quotidiane.

Olio per cuticole (lo so, te lo ripeto ogni volta, ma tu ancora non lo compri), crema idratante, delicatezza.

Non sono optional, sono necessità.

E poi c'è il discorso salute.

Se vedo un'unghia con un'anomalia strana, te lo dico.

Non sono un medico, ma so riconoscere quando qualcosa non va.

E no, non è per farti spendere di più in trattamenti, è perché mi sta a cuore la tua salute.

Quel fungo non se ne va da solo, tesoro.

Serve il dermatologo, non la pedicure estetica.

"Sì, anche io ho i miei limiti (shocking, lo so)"

Guardate, lo ammetto: non sono superwoman.

Ci sono giorni in cui lavoro che già sono stanca, con la schiena che mi ricorda ogni singola cliente degli ultimi dieci anni, e le mani che tremano leggermente per le otto ore consecutive di lima e gel.

Quando mi chiedi "ma puoi farmi anche...?" alle 19.30 quando finisco alle 20, e hai già prenotato solo per un semipermanente classico, io dentro muoio un po'.

Non perché non voglia accontentarti, ma perché magari ho un'altra vita fuori da qui.

Ho una cena, una famiglia, un cane da nutrire, o semplicemente il bisogno di stendermi sul divano e non vedere unghie per almeno dodici ore.

La puntualità è un atto d'amore.

Quando arrivi con mezz'ora di ritardo e mi chiedi "ce la facciamo comunque?", io dico sempre di sì (perché sono scema, non perché sia giusto), ma magari dietro di te c'è un'altra cliente che ha preso appuntamento, ha organizzato la sua giornata, e ora dovrà aspettare per colpa del tuo ritardo.

Rispettare gli orari è rispettare il mio lavoro, ma anche quello delle altre clienti.

E sì, anche il mio diritto ad avere una vita oltre questo bancone pieno di smalti.

"Ma alla fine, vi vogliamo bene lo stesso"

Ecco, dopo tutto questo sfogo liberatorio, arriviamo al momento delle coccole (tranquille, non divento sdolcinata, non è il mio genere).

La verità è che questo lavoro, con tutti i suoi "ma", "se", "però" e clienti che ci fanno impazzire, lo amiamo alla follia.

Ogni volta che vedo una cliente uscire con il sorriso, guardarsi le mani come se avesse vinto un premio, e mandarmi la foto delle unghie dopo una settimana con scritto "le amo ancora", io mi sciolgo come gelato al sole di agosto.

Perché in fondo, dietro ogni "non posso dirlo ma lo penso", c'è un amore profondo per questo mestiere.

L'emozione di creare qualcosa di bello con le mie mani, di vedervi più sicure di voi stesse quando uscite, di essere parte di quei piccoli rituali di bellezza che vi fanno stare bene.

Sì, a volte siete esasperanti.

A volte vorrei appendervi un manuale d'uso.

A volte rimango a guardare il soffitto chiedendomi perché ho scelto questa professione invece di fare l'eremita in Tibet.

Ma poi arrivi tu, con la tua storia, i tuoi dubbi sul colore, le tue mani che hanno bisogno di cure, e io mi ricordo perché lo faccio.

Perché dietro ogni manicure c'è un rapporto umano, una chiacchiera, un momento in cui vi prendete cura di voi stesse.

E io ho il privilegio di essere parte di questo rituale.

Conclusione (quella vera, prometto)

Quindi sì, care clienti, ci sono un sacco di cose che non vi dico.

Ma non perché vi voglia nascondere qualcosa o perché sia ipocrita.

Semplicemente perché il mio lavoro è anche saper mediare tra quello che vorrei dirvi e quello che serve davvero per farvi uscire da qui felici.

Continuerò a sorridere quando mi chiederete l'impossibile.

Continuerò a consigliarvi con pazienza il colore giusto anche se lo cambierete tre volte.

Continuerò a fare miracoli sulle vostre unghie anche quando arrivate con la situazione disastrata.

Ma magari, ogni tanto, ricordatevi che dietro questa professionalità c'è una persona.

Una persona che ama il suo lavoro ma che ha anche lei i suoi limiti, le sue giornate storte, le sue necessità.

Rispettate gli appuntamenti, fidatevi dei consigli, investite in prodotti di qualità, e soprattutto: mettete quell'olio per cuticole che vi regalo ogni volta e che ritrovri nuovo nel cassetto tra sei mesi.

Vi vogliamo bene, davvero.

Anche quando ci fate impazzire.

Anzi, forse proprio per quello 💅

(E ora scusate, devo andare a rispondere a quella cliente che mi ha mandato 47 screenshot di nail art diverse chiedendomi "cosa ne pensi?" come se dovessi scegliere il mio abito da sposa.)

P.S. Se sei una cliente e hai letto fino a qui senza offenderti, complimenti: sei ufficialmente una delle nostre preferite.

Se invece sei un'onicotecnica e hai annuito per tutto l'articolo... ci becchiamo al prossimo corso di aggiornamento per sfogarci davvero 😂

con un sorriso ( e sempre una palette di colori in tasca :)

Desy

estetista in divisa bianca che mostra alla cliente le proprie unghie con il semipermanente
estetista in divisa bianca che mostra alla cliente le proprie unghie con il semipermanente
estetista con resto pieno di smalti sorride alla cliente che sta cercando di scegliere lo smalto
estetista con resto pieno di smalti sorride alla cliente che sta cercando di scegliere lo smalto
unghie lunghe forma mandorla russa beige e bianco latte
unghie lunghe forma mandorla russa beige e bianco latte
cliente con faccia sorpresa e un portafoglio di cuoio in mano mentre sorpresa paga la sua estetista
cliente con faccia sorpresa e un portafoglio di cuoio in mano mentre sorpresa paga la sua estetista
immagine IA di un estetista che prova a leggere nella mente della cliente capendo che unghie vuole
immagine IA di un estetista che prova a leggere nella mente della cliente capendo che unghie vuole
mano che accarezza l'altra mano cercando di capire la propria storia vissuta
mano che accarezza l'altra mano cercando di capire la propria storia vissuta
estetista stanca della sua cliente che ha oltrepassato l'orario rispettato dall'estetista
estetista stanca della sua cliente che ha oltrepassato l'orario rispettato dall'estetista
estetista contenta di aiutare a scegliere il colore delle mani alla sua cliente
estetista contenta di aiutare a scegliere il colore delle mani alla sua cliente